Aglio di Voghiera Igp

Dolce, fresco, delicato. Tradizionalmente gentile. Associare all’aglio queste caratteristiche come ha fatto il consorzio di Voghiera, che ne tutela il noto Igp, non è semplice. Eppure le caratteristiche dell’aglio di Voghiera Igp, coltivato nei comuni di Masi Torello, Portomaggiore, Argenta, Ferrara e per l’appunto Voghiera, lo rendono decisamente più garbato rispetto ai suoi simili.
Le prime tracce della sua coltivazione in quelle zone del ferrarese risalgono al VII secolo e da allora il suo colore bianco luminoso e uniforme, raramente striato di rosa, pervade le campagne di quel lembo di terra ferrarese. Di grossa pezzatura, ha una forma rotondeggiante e bulbi (spicchi) regolari. La semina viene conclusa in questo periodo (va da metà settembre a fine novembre), mentre il periodo di raccolta è previsto tra giugno e luglio. Secondo il disciplinare può essere venduto fresco, entro cinque giorni dalla raccolta.
E’ apprezzato per alcune sue caratteristiche peculiari (raffinato, non pungente, dolce, delicato e fresco) che lo rendono un condimento che dà gusto e profumo a moltissimi piatti sia della cucina classica quanto di quella creativa. Quando gli spicchi vengono lasciati interi o in camicia (con la buccia) preservano la delicatezza, mentre schiacciati interi al mortaio oppure tritati a coltello sprigionano un aroma intenso e piccante.
Oggi l’aglio è ingrediente fondamentale non solo in cucina, ma anche per la medicina e la cosmesi. Grazie alla sua composizione chimica, quello di Voghiera è un perfetto equilibrio tra enzimi, vitamine, sali minerali, flavonoidi e composti solforati che lo rendono pregiato anche per questi usi.
E’ dotato di grande conservabilità: per mantenerlo per lunghi periodi i bulbi vanno appesi in un luogo fresco, asciutto e ben ventilato, oppure si possono sbucciare e congelare.
Curioso il RicettAglio voluto dal consorzio per promuovere questo prodotto.